
Ti sei accorto di avere pochi amici, gli unici che avevi piano piano si sono allontanati lasciandoti da solo. Questa condizione da un lato ti rassicura perché ti permette di attuare un ritiro protettivo dalle possibili delusioni del mondo, dall’altro però ti spinge a chiederti “perché”?
Le cause di questa condizione potrebbero essere diverse, in questo articolo approfondiremo quella legata ad una bassa autostima.
Amicizia e bassa autostima
L’amicizia è un sentimento che nasce dalla condivisione di un elemento esterno (interessi, progetti, esperienze) ma si solidifica grazie all’espressione di propri vissuti personali. Quindi se inizialmente il rapporto è principalmente superficiale perché basato su elementi concreti, gradualmente assume una connotazione più intima, legata ai vissuti e agli stati d’animo più profondi. La condivisione di queste emozioni è legata allo sviluppo di un senso di fiducia, ovvero la certezza che la persona con cui mi sto confidando, non solo non mi giudicherà, ma rispetterà il mio modo di essere.
Chi soffre di bassa autostima però, avendo una percezione di se stesso legata ad un senso di inadeguatezza, si vergogna tantissimo di ciò che pensa, di ciò che prova e di ciò che è, quindi è impossibile riuscire a costruire un rapporto di fiducia con l’altro.
La verità è che non ti piaci abbastanza
La bassa autostima è caratterizzata da un costante senso di inadeguatezza e vergogna. Ci si sente sbagliati non solo per ciò che si fa, ma soprattutto per ciò che si è. L’educazione ricevuta da bambini ci ha impedito di sviluppare quel sano narcisismo, alla base del senso del proprio valore.
Chi ha una bassa autostima sente che c’è qualcosa di sbagliato in lui, qualcosa che non si può cambiare. La convinzione “c’è qualcosa di sbagliato in me” ha delle ripercussioni anche sulla vita sociale della persona, soprattutto nella sfera delle amicizie. Di fronte alla possibilità di esprimere le proprie paure, i propri vissuti o le proprie fantasie, viene colto da uno stato di panico tale da impedire un dialogo sincero con l’altra persona.
Le difese in amicizia
Se hai pochi amici perché ti vergogni di mostrarti per quello che sei, sicuramente utilizzerai alcune difese per proteggerti dalla critica e dal rifiuto. Le difese sono dei meccanismi automatici e inconsci che mettiamo in pratica quando una situazione potenzialmente rischiosa emotivamente ci mette in allarme. Le due principali maschere utilizzate in ambito relazionale da chi ha una bassa autostima sono:
- MASCHERA: Indossi una maschera, una maschera fatta di grande autostima e sicurezza. Ti fingi diverso da ciò che sei, reciti un ruolo e dietro a questo ruolo nascondi la tua vulnerabilità.
- ISOLAMENTO: Ti isoli, allontani qualsiasi tipo di relazione sociale chiudendoti in una gabbia di solitudine che ti protegge dalla vergogna di essere giudicato.
Entrambe queste situazioni però non fanno altro che alimentare il vissuto di inadeguatezza della persona, perché evitando di mostrare le proprie vulnerabilità non darà mai all’altro la possibilità di dimostrare il proprio apprezzamento e il proprio affetto, anche a prescindere da eventuali difetti o imperfezioni. Evitando di mostrare la propria imperfezione, alimenta questo suo senso di inadeguatezza che può essere ridotto solo grazie ad un confronto aperto e sincero con gli altri.
Ho pochi amici, cosa posso fare?
Interrompere il circolo vizioso della paura del giudizio non è semplice. È qualcosa che se da un lato ci ha impedito di costruire relazioni sociali, dall’altro ci ha protetto dalla paura della critica e dalla vergogna. Aprirsi all’altro significa affrontare la paura di sentirsi rifiutato senza potersi difendere.
L’unico modo per migliorare la bassa autostima è iniziare ad assumere comportamenti diversi, ma ciò è possibile solo dopo aver ridotto le nostre difese, rafforzando la percezione delle nostre qualità positive e riducendo quelle negative. Utilizza l’attenzione selettiva per focalizzare l’attenzione esclusivamente su aspetti positivi della tua persona e cerca, per quanto possibile, di concepire l’errore come parte del percorso di crescita.
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La timidezza è un meccanismo di difesa contro il pericolo di venir respinti nell’incontro, di venir svalutati dal rifiuto.
(Francesco Alberoni)
Se da bambino non hanno fatto altro che criticarti è difficile se non impossibile riuscire a piacersi oggi…