Capire e combattere l'Ansia

Capire e combattere l’Ansia

Riconoscere e gestire l’ansia è fondamentale per imparare a fronteggiare gli imprevisti della vita senza lasciarsi sopraffare dalle emozioni. I disturbi d’ansia se portati ad un livello estremo possono invalidare in modo permanente l’esistenza di chi ne soffre. In questo articolo ti spiego cosa sono i disturbi d’ansia e cosa puoi fare per contrastare l’ansia eccessiva.

Come riconoscere l’ansia

L’ansia è la sensazione spiacevole di un pericolo imminente. Lo stato di allarme ad essa collegato ha una natura biologica perché anticipando un pericolo attiva il Sistema Nervoso Centrale e spinge l’individuo a trovare la strategia migliore per gestire la situazione rischiosa in anticipo.

Il problema sorge nel momento in cui l’ansia anticipatoria (ovvero quella provata prima che l’evento si realizzi) diventa troppo frequente e sproporzionata rispetto all’entità del pericolo.

Ad esempio è naturale provare uno stato di ansia prima di un esame perché al suo esito sono collegati vari stati d’animo negativi quali senso di fallimento, insicurezza e incertezza, se però quest’ansia si manifesta in modo eccessivo, rischia di bloccare l’individuo e impedirgli di mantenere uno stato di concentrazione rispetto all’obiettivo dell’esame. In queste situazioni l’ansia anticipatoria anziché essere uno strumento utile diventa un ostacolo.

La differenza tra ansia e paura

L’ansia si differenzia dalla paura perché mentre quest’ultima ha un oggetto a cui legarsi (paura dell’altezza, paura dei cani, paura dell’aereo), l’ansia è una paura generalizzata, senza un oggetto specifico. Questo amplifica ancora di più lo stato di inquietudine perché è difficile riuscire a proteggersi da un pericolo che non possiamo vedere, anzi, questa indefinitezza ci porta a sviluppare una serie di fantasie catastrofiche legate all’oggetto della paura.

Prendiamo nuovamente l’esempio dell’esame. Di per sé un esame è un momento di breve durata nel quale esponiamo ad un’altra persona le conoscenze acquisite durante il nostro studio. La paura legata all’esame potrebbe essere quella di rischiare di essere interrogati proprio sull’argomento che abbiamo preparato male e quindi compromettere l’esito della prova.

Invece l’ansia legata ad un esame raccoglie stati d’animo e pensieri più differenziati come ad esempio il timore di essere giudicati come inadeguati da un professore “onnipotente” con conseguente minaccia della nostra autostima, oppure il timore di paralizzarsi e dimenticare tutto ciò che abbiamo studiato e ciò rimanda ad un’idea di noi stessi come di persone incapaci di gestire l’imprevisto.

Quindi la differenza tra paura e ansia risiede nell’entità del disagio che quest’ultima nasconde.

Due tipi di ansia

Molto importante è distinguere due tipi di ansia differenti legati a paure diverse.

  • L’ANSIA DELL’IO. Il primo tipo caratterizza quelle persone che associano la situazione di pericolo al rischio di minare l’immagine che hanno di se stessi. Temendo in maniera eccessiva il giudizio dell’altro, non possono accettare di mostrarsi deboli, incapaci o imperfetti altrimenti comprometteranno la propria autostima e il valore che danno a se stessi: “devo essere perfetto altrimenti non valgo nulla”.

  • L’ANSIA DEL DISAGIO. Il secondo tipo è invece legato alla percezione di essere deboli e quindi incapaci di gestire l’evento imprevisto. Questa convinzione alimenta in maniera sproporzionata l’entità del pericolo trasformandolo in una catastrofe senza soluzione: “la situazione sarà talmente grande e grave che non riuscirò a sopportarla”

Queste due tipologie di ansia spesso si manifestano contemporaneamente, quindi una stessa situazione può alimentare da un lato il timore di essere giudicato negativamente e quindi perdere la stima e il rispetto dell’altro, dall’altro può trasmettere la sensazione di non essere capaci di affrontare il problema da soli.

L’ansia in Psicoterapia

Gestire l’ansia eccessiva non è semplicissimo. Sicuramente vi sarà capitato di parlare di un vostro problema con un amico e ottenere in cambio frasi circostanziali quali “ma non ti preoccupare, non succede nulla”, oppure “stai esagerando, non è così grave come lo descrivi”. Queste raccomandazioni in alcuni momenti possono sollevarci temporaneamente, ma nella maggior parte dei casi non fanno che alimentare ancora di più il nostro senso di inadeguatezza “gli altri sono tutti più forti e coraggiosi di me”.

Durante il percorso terapeutico l’ansia viene gestita affrontando passo passo le situazioni che la provocano, in un’ottica di supporto comprensivo che gradualmente favorisce l‘acquisizione di una maggiore autostima e padronanza dei pericoli e degli imprevisti.

Come gestire l’ansia eccessiva?

Ecco quindi 3 consigli pratici per migliorare il tuo rapporto con l’ansia:

  • ACCETTALA. Accogli l’ansia come un compagno di viaggio inevitabile nella tua vita. Pretendere di eliminarla completamente può essere frustrante e irrealistico. L’obiettivo qui è sviluppare un rapporto di convivenza, imparando a ridurne l’impatto anziché cercare di eliminarla del tutto. Accettare l’ansia non significa arrendersi, ma piuttosto riconoscere la sua presenza come un aspetto naturale delle emozioni umane.
  • PARLACI. Quando avverti l’ansia, anziché respingerla, prova a instaurare un dialogo con essa. Mettiti in ascolto senza giudicare, osservando i tuoi pensieri in modo obiettivo. Cerca di capire cosa l’ansia sta cercando di comunicarti. Esplorare i pensieri connessi all’ansia può portare a una maggiore consapevolezza delle tue paure e preoccupazioni, aprendo la strada a una gestione più efficace.
  • CONGEDATI. Dopo aver ascoltato l’ansia e compreso i pensieri associati, prendi un foglio e traduci questi pensieri in una frase chiara e concisa. Successivamente, trasforma questa frase in un’azione concreta e realizzabile. Metti in pratica immediatamente questa azione. Una volta completata, saluta l’ansia, ringraziandola per aver attirato la tua attenzione su qualcosa di importante. Spiega che ora hai preso le misure necessarie e congedati da lei, lasciandola andare con gratitudine.

    Da solo non riesci?

    Se tutto questo ti suona familiare, molto probabilmente hai la tendenza a reagire ai tuoi problemi con ansia. L’importante è non giudicarti, l’ansia è la difesa che utilizzi per proteggerti dal dolore e dalla sofferenza e in questo senso è anche positiva.

    Un percorso di sostegno psicologico ti aiuterà a trovare strategie diverse per gestire le tue paure, in modo da permetterti di affrontare i problemi quotidiani con più serenità. Se desideri farmi una domanda, hai una curiosità rispetto al mio lavoro o desideri fissare un primo colloquio CONTATTAMI, sarò felice di poterti aiutare.

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