SABRINA GHIDELLI
Psicologa Psicoterapeuta

COS’è L’ANSIA

L’ansia è la sensazione spiacevole di un pericolo imminente.

Lo stato di allarme ad essa collegato ha una natura biologica perché anticipando un pericolo attiva il Sistema Nervoso Centrale e spinge l’individuo a trovare la strategia migliore per gestire la situazione rischiosa in anticipo.

 

Il problema sorge nel momento in cui l’ansia anticipatoria (ovvero quella provata prima che l’evento si realizzi) diventa troppo frequente e sproporzionata rispetto all’entità del pericolo.

Ad esempio è naturale provare uno stato di ansia prima di un esame perché al suo esito sono collegati vari stati d’animo negativi quali senso di fallimento, insicurezza e incertezza, se però quest’ansia si manifesta in modo eccessivo, rischia di bloccare l’individuo e impedirgli di mantenere uno stato di concentrazione rispetto all’obiettivo dell’esame. In queste situazioni l’ansia anticipatoria anziché essere uno strumento utile diventa un ostacolo.

 

La differenza tra ANSIA E PAURA

L’ansia si differenzia dalla paura perché mentre quest’ultima ha un oggetto a cui legarsi (paura dell’altezza, paura dei cani, paura dell’aereo), l’ansia è una paura generalizzata, senza un oggetto specifico.

Questo amplifica ancora di più lo stato di inquietudine perché è difficile riuscire a proteggersi da un pericolo che non possiamo vedere, anzi, questa indefinitezza ci porta a sviluppare una serie di fantasie catastrofiche legate all’oggetto della paura.

Prendiamo nuovamente l’esempio dell’esame.

Di per sé un esame è un momento di breve durata nel quale esponiamo ad un’altra persona le conoscenze acquisite durante il nostro studio.

La paura legata all’esame potrebbe essere quella di rischiare di essere interrogati proprio sull’argomento che abbiamo preparato male e quindi compromettere l’esito della prova. Invece l’ansia legata ad un esame raccoglie stati d’animo e pensieri più differenziati come ad esempio il timore di essere giudicati come inadeguati da un professore “onnipotente” con conseguente minaccia della nostra autostima, oppure il timore di paralizzarsi e dimenticare tutto ciò che abbiamo studiato e ciò rimanda ad un’idea di noi stessi come di persone incapaci di gestire l’imprevisto.

 

Quindi la differenza tra paura e ansia risiede nell’entità del disagio che quest’ultima nasconde.

Due tipi di ANSIA

Molto importante è distinguere due tipi di ansia differenti legati a paure diverse.

 

  • Il primo tipo caratterizza quelle persone che associano la situazione di pericolo al rischio di minare l’immagine che hanno di se stessi. Temendo in maniera eccessiva il giudizio dell’altro, non possono accettare di mostrarsi deboli, incapaci o imperfetti altrimenti comprometteranno la propria autostima e il valore che danno a se stessi.

“devo essere perfetto altrimenti non valgo nulla”

  • Il secondo tipo è invece legato alla percezione di essere deboli e quindi incapaci di gestire l’evento imprevisto. Questa convinzione alimenta in maniera sproporzionata l’entità del pericolo trasformandolo in una catastrofe senza soluzione.

“la situazione sarà talmente grande e grave che non riuscirò a sopportarla”

Queste due tipologie di ansia spesso si manifestano contemporaneamente, quindi una stessa situazione può alimentare da un lato il timore di essere giudicato negativamente e quindi perdere la stima e il rispetto dell’altro, dall’altro può trasmettere la sensazione di non essere capaci di affrontare il problema da soli.

 

COME GESTIRE L’ANSIA ECCESSIVA?

Gestire l’ansia eccessiva non è semplicissimo.

Sicuramente vi sarà capitato di parlare di un vostro problema con un amico e ottenere in cambio frasi circostanziali quali “ma non ti preoccupare, non succede nulla”, oppure “stai esagerando, non è così grave come lo descrivi”.

Queste raccomandazioni in alcuni momenti possono sollevarci temporaneamente, ma nella maggior parte dei casi non fanno che alimentare ancora di più il nostro senso di inadeguatezza “gli altri sono tutti più forti e coraggiosi di me”.

Durante il percorso terapeutico l’ansia viene gestita affrontando passo passo le situazioni che la provocano, in un’ottica di supporto comprensivo che gradualmente favorisce l‘acquisizione di una maggiore autostima e padronanza dei pericoli e degli imprevisti.

7 SPUNTI DI RIFLESSIONE

Per adesso ti lascio alcuni spunti di riflessione che si riferiscono alle normali reazioni automatiche che vengono messe in pratica di fronte al pericolo.

Il mio consiglio è di leggerle con attenzione, provare a ricordare in che modo si attivano in te e cercare di utilizzarle la prossima volta che ti sentirai invaso dall’ansia.

  1. Un evento viene percepito come rischioso a prescindere dalla sua reale pericolosità;
  2. Tutta la tua attenzione è rivolta esclusivamente a quell’oggetto e a quella situazione, non riesci a pensare ad altro;
  3. La tua mente è focalizzata esclusivamente sugli aspetti che confermano la pericolosità della situazione, trascurando totalmente quelli che la disconfermano;
  4. La tua mente prospetta solo scenari catastrofici, perdendo il contatto con la realtà;
  5. La probabilità che la situazione evolva nella maniera catastrofica che ti sei immaginato diventa una realtà inconfutabile “andrà sicuramente così”;
  6. Dettagli catastrofici e irrealistici vengono aggiunti alle fantasie già esistenti;
  7. L’aspetto emotivo sgradevole viene amplificato convincendoti che il dolore sarà talmente grande da diventare insopportabile.

 

RIASSUMENDO

Se tutto questo ti suona familiare, molto probabilmente hai la tendenza a reagire ai tuoi problemi con ansia.

L’importante è non giudicarti, l’ansia è la difesa che utilizzi per proteggerti dal dolore e dalla sofferenza e in questo senso è anche positiva.

Un percorso di sostegno psicologico ti aiuterà a trovare strategie diverse per gestire le tue paure, in modo da permetterti di affrontare i problemi quotidiani con più serenità.

 

Se desideri farmi una domanda, hai una curiosità rispetto al mio lavoro o desideri fissare un primo colloquio CONTATTAMI, sarò felice di poterti aiutare.

Apprensione, incertezza, attesa, aspettative, paura delle novità, fanno a un paziente più male di ogni fatica.

Florence Nightingale

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