
COS’è L’AUTOSTIMA?
L’autostima è la fiducia in sé stessi, nelle proprie capacità e nelle proprie abilità.
È il poter sentirsi liberi di dire “ce la posso fare”.
È ciò che ci da la forza di affrontare le sfide della vita consapevoli di essere in grado di affrontare gli imprevisti.
L’autostima però è anche il sentirsi in diritto di essere amati, il percepirsi come persone degne di affetto e stima. È ciò che ci permette di avvicinarci all’altro consapevoli che il nostro amore verrà ricambiato.
La bassa autostima, al contrario, è la sensazione di non essere “mai abbastanza”, di sentirsi costantemente inadeguato e quindi di avere meno diritto degli altri di ottenere rispetto e amore.
COME NASCE L’AUTOSTIMA?
L’autostima si inizia a creare da bambini e poi, col corso dello sviluppo, si stabilirà in età adulta.
Se ci pensiamo bene l’autostima altro non è che la percezione che abbiamo di noi stessi e delle nostre capacità.
Ma se è qualcosa che nasce da bambini, chi ci dice se siamo capaci o non capaci, bravi o cattivi e così via? La risposta è molto semplice: i nostri genitori.
Quando siamo piccoli è per noi davvero difficile riuscire a distinguere un comportamento giusto da uno sbagliato, perché non abbiamo ancora imparato quelli che vengono definiti “valori” e che da adulti costituiscono la base di una società.
Quindi da piccoli abbiamo bisogno di una figura esterna che ci aiuti a orientarci nel mondo e contemporaneamente ci spieghi quali comportamenti sono giusti e quali sbagliati.
Poiché per un bambino le persone più importanti al mondo sono i propri genitori, tutto ciò che ci verrà detto da loro, soprattutto durante l’infanzia, andrà a costituire la base della nostra autostima.
Quindi se i nostri genitori ci rimandano costantemente che siamo bambini buoni e ci ripetono quanto ci vogliono bene, nasceremo con un alto livello di autostima e saremo persone tendenzialmente felici e ottimiste.
Qualora invece i nostri genitori siano stati più severi, preoccupati o ansiosi, la nostra autostima sarà bassa perché cresceremo con la convinzione di valere poco dato non abbiamo soddisfatto i desideri dei nostri genitori.
COME MAI ALCUNE PERSONE NE HANNO TANTA ED ALTRE POCA?
La questione “genitore” non è sufficiente a spiegare i diversi livelli di autostima, c’è un altro fattore molto importante da prendere in considerazione: il temperamento.
Quando il temperamento originario prevale sulla cultura si è rozzi; quando la cultura prevale sul temperamento originario si è pedanti. Quando la cultura e temperamento si equilibrano, allora si è superiori.
Confucio
Il temperamento è l’insieme delle qualità innate di una persona, ovvero tutto ciò che ereditiamo biologicamente dalla nostra famiglia e che ha a che fare con la personalità.
Quante volte ti sei sentito dire “sei ansiosa come tua madre” oppure “hai ereditato l’ottimismo di tuo padre”?
Tutte queste caratteristiche che sono presenti in te sin da piccolissimo e che rimarranno tali per tutta la vita costituiscono il tuo temperamento di base.
Vien da se che le parole pronunciate da un genitore verranno lette e interpretate in modo diverso a seconda del tipo di temperamento che un bambino possiede.
Quindi, anche all’interno della stessa famiglia, due figli di stessi genitori, potranno sviluppare due livelli di autostima completamente diversi a seconda del loro temperamento.
Ecco un esempio:
Mario e Luigi hanno entrambi 6 anni. Mentre giocano Luigi, dal temperamento più aggressivo, ruba la macchinina di Mario, questo si mette a piangere e cerca di riprendersela. Luigi non gliela cede e allora Mario prende una delle sue macchinine, entrambi i bambini scoppiano a piangere disperati.
Interviene il papà che, vedendo questo pandemonio e infastidito dalle urla, alza la voce e gli ordina di smetterla. Poi aggiunge un commento “mi avete proprio deluso”.
Se Luigi dopo pochi secondi dimenticherà queste parole e ricomincerà a giocare, Mario, dal temperamento emotivo, rimarrà molto colpito e si dispiacerà di aver deluso il papà. Questo episodio rimarrà nella sua mente sotto forma di ricordo o sotto forma di sensazione, in ogni caso, sarà vissuto come qualcosa di sgradevole per tutta la vita.
Secondo voi chi dei due fratelli crescerà con un basso livello di autostima?
Chiaramente per poter condizionare l’autostima di un bambino è necessario che queste situazioni si presentino tante e tante volte, è molto raro che un singolo episodio alteri definitivamente l’autostima, a meno che non si tratti di un trauma.
Quindi, a seconda del proprio temperamento di base e delle modalità educative adottate dai nostri genitori, reagiremo diversamente agli eventi della vita e ciò influirà sulla nostra autostima.
PERCHé ANCORA OGGI HO UNA BASSA AUTOSTIMA?
Come abbiamo visto le cause di una bassa autostima sono varie, e, avendo origini temperamentali, è molto difficile riuscire a modificarne gli effetti.
Come mai però, nonostante io abbia superato quegli eventi e siano passati ormai tantissimi anni, la mia autostima continua ad essere bassa?
Come è possibile che qualcosa che è accaduto quando ero piccolissimo possa aver condizionato così tanto tutta la mia vita?
La risposta è molto semplice, c’è qualcosa che accomuna tutte le persone con bassa autostima: le credenze disfunzionali su se stessi.
Le credenze disfunzionali sono delle convinzioni che abbiamo su noi stessi e su quello che possiamo o non possiamo fare.
Sono dei pensieri che vivono in noi a livello “inconscio”, ovvero non sappiamo di averle, oppure a livello “conscio”, cioè sappiamo che esistono ma per noi sono diventate delle verità assolute, quindi non le consideriamo disfunzionali.
Sono la auto-descrizione che facciamo di noi stessi in automatico, e che condiziona non solo i nostri pensieri e i nostri vissuti, ma anche il nostro comportamento.
LE CREDENZE DISFUNZIONALI DELLA BASSA AUTOSTIMA
- Si sente inadeguata, sbagliata, inferiore a livello di capacità e competenza.
Sente che in lei c’è qualcosa di sbagliato, non in ciò che fa ma in ciò che è.
- Si sente immeritevole o incapace di suscitare simpatia e amore negli altri.
Ha paura di relazionarsi perché teme il momento in cui l’altro si accorgerà della sua inadeguatezza e lo rifiuterà.
…. quindi vive vergognandosi costantemente per ciò che è.
COME POSSO AUMENTARE LA MIA AUTOSTIMA?
Aumentare la propria autostima è un lavoro molto complesso che abbraccia vari aspetti della propria esistenza.
Attraverso un percorso psicologico è possibile recuperare quei ricordi che hanno segnato il nostro valore e contemporaneamente individuare quelle credenze limitanti, ad essi collegate, che ancora oggi condizionano il nostro funzionamento.
L’obiettivo finale di un percorso psicologico è quello di entrare in contatto con tutti gli aspetti che costituiscono la nostra personalità, accettando le nostre imperfezioni come parte della natura umana e imparando a evidenziare i nostri pregi e le nostre qualità.
Se desideri farmi una domanda, hai una curiosità rispetto al mio lavoro o desideri fissare un primo colloquio CONTATTAMI, sarò felice di poterti aiutare.
Se non si è convinti del proprio valore, non ci si farà mai rispettare: senza autostima non si va lontani. Dignità e autostima vanno di pari passo.
Paolo Crepet