SABRINA GHIDELLI
Psicologa Psicoterapeuta

AUTOSTIMA E CRITICHE: quando il vero giudice è interno

Se non credi in te stesso, chi ci crederà?
(Kobe Bryant)

 

COS’è L’AUTOSTIMA?

L’autostima è la percezione del nostro valore, la fiducia e la stima che riponiamo in noi stessi e che automaticamente si riflette sul nostro modo di relazionarci al mondo.

È importante che l’autostima si mantenga su un buon livello, perché in questo modo ci sentiamo abbastanza sicuri da noi stessi da intraprendere nuovi progetti e aprirci alle relazioni sociali.

Qualora però la nostra autostima fosse eccessivamente bassa, anche la nostra capacità di realizzarci come persone ne risentirà, impedendoci di raggiungere il benessere a cui tutti auspichiamo.

 

LA PAURA DELLA CRITICA

La bassa autostima presenta vari aspetti, ognuno dei quali concorre a creare una visione del mondo come luogo pericoloso e ostile.

Uno di questi aspetti è la paura delle critiche, ovvero la paura di essere giudicati negativamente da un’altra persona.

La critica può essere rivolta a ciò che siamo o a ciò che facciamo. Nel primo caso la paura è di non essere amabili, di non essere meritevoli di amore, nel secondo caso sono implicati i nostri standard, ovvero quegli obiettivi che dobbiamo raggiungere per considerarci degni di stima e rispetto.

 

Riassumendo la critica è:
  • un giudizio negativo, soprattutto di natura morale, di un fatto o di una situazione;
  • la critica di un difetto, di un’azione, di un discorso o di un comportamento di una persona.

 

Nelle persone che presentano bassa autostima la paura di essere criticato raggiunge livelli altissimi, perché essendo già l’autostima così bassa, il rischio di comprometterla ancora di più è altissimo.

 

L’autostima infatti è legata alla percezione che noi abbiamo di noi stessi, delle nostre capacità e delle nostre potenzialità.

 

Un alto livello di autostima non solo ci permette di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati, ma facilita le relazioni sociali perché ci permette di assumere un atteggiamento di apertura ed estroversione. Chi invece soffre di bassa autostima, non solo raggiunge con difficoltà i propri obiettivi partendo sconfitto in partenza, ma vive anche delle importanti difficoltà relazionali legate alla paura di essere esposto al giudizio e alla critica altrui.

 

COSA TEME CHI HA UNA BASSA AUTOSTIMA?

La più grande paura della persona con bassa autostima è che l’altro, chiunque esso sia, venga a conoscenza del suo più grande segreto: la sua inferiorità. Poiché è sempre presente la convinzione “c’è qualcosa di sbagliato in me”, vengono costantemente adottate strategie per mascherare questa ipotetica imperfezione.

Una critica mossa costringe a togliere questa maschera, obbliga a mostrare la propria vulnerabilità e la propria imperfezione. Nella mente della persona con bassa autostima l’altro, non solo ha meno difetti di lui, ma è anche un severo giudice pronto a smascherare e a giudicare i suoi difetti.

 

MA è VERAMENTE COSì?

Chi soffre di bassa autostima non si rende conto che la sua percezione dell’altro come minaccioso, altro non è che la proiezione, ovvero il trasferimento delle proprie paure verso l’esterno. Infatti il vero giudice, colui che è il più severo di tutti in tema di difetti e morale, è proprio lui stesso, e questo perché è l’unico a conoscenza di tutte le proprie debolezze. Infatti, mentre gli altri potrebbero appellarsi a temi generici, il giudice interiore conosce ogni punto debole della persona ed è pronto a sottolineare i suoi errori in qualsiasi circostanza.

Questo giudice viene quindi spostato sugli altri e, anche quando non viene mossa nessuna critica, si vive con la paura che questa venga fatta, in qualunque circostanza.

In questo modo il mondo diventa realmente minaccioso, perché ciò che viene temuto non è solo il fatto reale, ma anche la sua possibile realizzazione, si teme quindi un mondo immaginario fatto di ipotesi e possiblità.

 

COME ZITTIRE IL GIUDICE INTERIORE?

Iniziando ad accettare i difetti, propri e degli altri, come parte integrante della personalità. La natura dell’uomo è imperfetta, e sperare di raggiungere la perfezione è un’idea sbagliata, che ci siamo costruiti da bambini ma che oggi dobbiamo lasciare andare.

 

Invece di spendere la nostra vita a correre verso i nostri sogni, siamo spesso in fuga dalla paura di fallire o dalla paura delle critiche.

 

 

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