
L’attacco di panico è la terribile sensazione di stare per vivere un grande pericolo senza la possibilità di fronteggiarlo. Chi lo sperimenta si trova improvvisamente a
non avere più il controllo di se, dei propri pensieri, del proprio stato d’animo e del proprio comportamento.
Improvvisamente, senza comprenderne la causa esatta, ci troviamo a sperimentare uno stato di angoscia tale da avere la sensazione di stare per morire.
La paura ci sovrasta e ci sentiamo disintegrati.
COS’è UN ATTACCO DI PANICO?
In natura la paura è un’emozione molto frequente, permette infatti di captare un pericolo imminente e attuare in anticipo le strategie per affrontarlo (o evitarlo).
Quando però questa diventa eccessiva, si ottiene l’effetto contrario, perché anziché trasformarsi in una risorsa di sopravvivenza, paralizza l’individuo rendendolo completamente inerme di fronte alla minaccia.
Per chi non ha mai sperimentato l’attacco di panico è riuscire a comprendere di che tipo di paura si sta parlando.
Non è la paura dei ragni o la paura dell’aereo (che sono comunque altrettanto gravi e invalidanti), ma è la paura della morte.
Insieme alla paura per la percezione del pericolo infatti si manifestano una serie di sintomi psichici e cognitivi che alimentano, in un terribile circolo vizioso, i sintomi dell’attacco di panico.
COSA FARE DI FRONTE AD UN ATTACCO DI PANICO?
La premessa importante da fare è che l’attacco di panico è solo il sintomo di un malessere più profondo le cui radici spesso originano durante la nostra infanzia o costituiscono aspetti strutturali della nostra personalità.
Per questo motivo l’unico modo per interrompere il circolo vizioso dell’attacco di panico è quello di rivolgersi ad un professionista con il quale riconoscere la fonte originaria di questo malessere, elaborarla e quindi imparare a gestire il sintomo.
Mi rendo però conto che rivolgersi ad uno Psicologo non è semplice, fino all’ultimo si spera di poter risolvere i propri problemi da soli.
Ti lascio quindi alcuni consigli su come contenere l’ansia legata all’attacco di panico.
CONSIGLI PRATICI
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RICONOSCERE.
È molto importante che tu riesca a riconoscere quali sono quelle situazioni che potrebbero generare una reazione di panico. Non è possibile generalizzare perché ognuno di noi è diverso dall’altro. Per alcune persone la situazione scatenante potrebbe essere un ambiente in cui gli è preclusa ogni via di fuga e nella quale quindi si sente in trappola. Per altri una situazione nella quale si è già sperimentato un attacco di panico in passato e nella quale emerge la paura di rivivere le sensazioni ad esso collegate. Cerca di riconoscere quali sono le situazioni che attivano in te uno stato di ansia in modo da poter assumere un maggiore controllo.
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COMPRENDERE.
Quando senti che la sensazione di paura sta iniziando a crescere e hai il sentore che possa venirti un attacco di panico, focalizza il tuo pensiero sui sintomi fisici. Rivedi mentalmente il funzionamento biologico dell’attacco di panico, l’evoluzione dei sintomi fisici e dei sintomi psichici. Cerca di tenere a mente in che modo l’attivazione dell’arousal concorra ad alimentare la paura e come questa a sua volta influisca sulle reazioni fisiologiche. I sintomi dell’attacco di panico nascono dalle emozioni, non dal corpo.
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ASSUMI IL CONTROLLO.
Una volta ricordato a te stesso che i sintomi che stai vivendo sono legati alle tue emozioni e quindi ai tuoi pensieri, cerca di contestualizzare quello che stai vivendo. La paura legata all’attacco di panico è sempre condizionata dai pensieri che facciamo rispetto ad una data situazione ansiogena. Questi pensieri sono di due tipi: ciò che pensiamo della situazione e ciò che pensiamo di noi. Riuscire anche solo a circoscrivere il pensiero catastrofico che stiamo facendo rispetto ad una data situazione ci permette di riassumere il controllo su noi stessi, alimentando la convinzione di non essere in balia della minaccia esterna.
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RESPIRA PROFONDAMENTE.
Essendo l’attacco di panico strettamente correlato alle nostre reazioni fisiologiche, è importante contrastare l’attivazione dell’arousal rilassando il sistema nervoso. Respira profondamente chiudendo gli occhi, se riesci. Concentrati su pensieri che alimentino il tuo senso di agency, ovvero la convinzione di poter contrastare il pericolo percepito. Se ci pensi l’origine dell’attacco di panico è nella nostra mente, quindi così come noi lo abbiamo creato, noi abbiamo la possibilità di mandarlo via. Ciò che rende la paura sproporzionata sono i pensieri ad essa correlati, che nella maggior parte dei casi rimangono inconsci e quindi non accessibili alla coscienza.
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TIENI UN DIARIO.
Trascrivere su carta le nostre emozioni e i nostri pensieri può essere utile perché ci permette di circoscrivere l’episodio ad un vissuto personale. Imparando a comprendere la complessità di un attacco di panico, che non si limita solo alla paura di morire ma che raccoglie tantissime emozioni e pensieri, sarà possibile iniziare a conoscerci meglio rendendo minaccioso qualcosa che ad oggi viviamo come totalmente separato da noi.
Se desideri farmi una domanda, hai una curiosità rispetto al mio lavoro o desideri fissare un primo colloquio CONTATTAMI, sarò felice di poterti aiutare.