SABRINA GHIDELLI
Psicologa Psicoterapeuta

L’attacco di panico consiste nella comparsa improvvisa di paura o disagio intensi che raggiunge il picco in pochi minuti, e che si manifesta con sintomi fisici e psichici.

SINTOMI FISICI

  • tachicardia

  • sudorazione

  • dolore o fastidio al petto

  • tremori

  • sensazione di soffocamento

  • sensazione di asfissia

  • nausea o disturbi addominali

  • sensazione di vertigine o svenimento

  • brividi o vampate di calore

SINTOMI PSICHICI

  • sensazione di irrealtà

  • sensazione di non avere padronanza sul proprio corpo

  • paura di perdere il controllo o di impazzire

  • paura di morire

QUAL’è LA CAUSA DELL’ATTACCO DI PANICO?

 

Durante l’attacco di panico la persona sperimenta la sensazione di aver perso il controllo su se stessa: la paura prende il sopravvento e si ha la percezione di stare vivendo una situazione di grande pericolo senza la possibilità di poterla fronteggiare.

Questo stato di tensione viene alimentato da un circolo vizioso, infatti la paura attiva il sistema neurovegetativo provocando i sintomi fisici, questi vengono a loro volta interpretati come la conferma della paura sottostante aumentando ancora di più lo stato di malessere e le risposte fisiche alla paura.

Quindi ad esempio quando il battito cardiaco accelera e lo associo ad un possibile infarto, questo pensiero alimenta la mia paura che a sua volta accresce la tachicardia, confermando il timore di stare per avere un infarto.

Gli attacchi di panico possono essere di due tipi: inaspettati o ricorrenti.

Nel primo caso non vi è un elemento scatenante, almeno apparentemente, e la persona si trova a vivere uno stato di grande angoscia senza una reale causa apparente.

La seconda tipologia invece, gli attacchi di panico ricorrenti, si riferisce a quelle situazioni nelle quali l’elemento che scatena il malessere è conosciuto e il disagio può essere anticipato.

 

 

QUALI SONO LE CONSEGUENZE?

Le conseguenze di un attacco di panico sono molto sgradevoli.

Per prima cosa i sintomi fisici sperimentati possono far sospettare di avere una grave malattia non ancora diagnosticata.

In questo caso le rassicurazioni del medico non sono sufficienti perché subentra la paura di una diagnosi sbagliata o poco accurata.

Il secondo aspetto è quello delle relazioni sociali, immaginare di avere un attacco di panico in pubblico infatti può provocare forte vergogna legata a cosa gli altri potrebbero pensare di noi.

In ultimo si può temere che l’attacco di panico possa compromettere la nostra salute psichica e quindi il controllo che abbiamo sulle nostre funzioni mentali.

La paura frequente che l’attacco di panico possa tornare conduce ad una serie di comportamenti volti ad evitare la situazione temuta.

Ad esempio si possono evitare quelle situazioni che si ritengono responsabili della sua comparsa, che però possono essere anche attività piacevoli. Oppure si può cercare di riorganizzare il proprio stile di vita e le proprie abitudini per avere la possibilità di essere sempre in compagnia di qualcuno che ci aiuti, qualora l’attacco si ripresentasse. O ancora si possono limitare le attività quotidiane trasformando la propria esistenza in una “tavola piatta” che non lascia spazio ad imprevisti pericolosi.

COSA FARE SE SI SOFFRE DI ATTACCHI DI PANICO?

Gli attacchi di panico sono solo il sintomo di un malessere più generale.

Nella maggior parte dei casi l’episodio di panico cela un conflitto inconscio che fatica a prendere forma, provocando quindi lo stato di angoscia.

È importante prendere coscienza del problema alla radice, in modo da imparare a gestirli e ridurne gli effetti.

Se vuoi sapere come intervenire subito ti lascio il mio articolo su COME GESTIRE UN ATTACCO DI PANICO.

Se desideri farmi una domanda, hai una curiosità rispetto al mio lavoro o desideri fissare un primo colloquio CONTATTAMI, sarò felice di poterti aiutare.

Un uomo che teme di soffrire, soffre già di quello che teme.
(Michel de Montaigne)

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